Battesimo di Cristo

Battesimo di Cristo
circa 1549
170 X 135 cm
olio su tela
Natura e paesagg10 mai pienamente sereni, mai definitivamente oscuri. È uno dei tratti dell'ultimo Lotto. Lo sguardo di chi osserva chiamato all'immersione in uno spazio pittorico chiaroscurale. Sono i cieli, anzitutto, a non essere mai tersi. Squarci di luce dipinti solo per esaltare composizioni e ricami di nuvolaglie, senza fonte luminosa certa. O addirittura con più fonti, come in questo dipinto, dove Gesù, colto nell'atto di chinarsi al cospetto di Giovanni che lo battezza, è esso stesso sorgente luminosa: Cristo-luce. E appena meno luminosa è la carnagione del Battista. In alto, ad integrare squarci di chiarore in un cielo cenerino, la bianca colomba dello Spirito Santo, mentre a destra, nella penombra, un po' defilati, timidi, perfino poco partecipi testimoni, due angeli che assistono al Battesimo. Di mano lottesca o d'altra mano che siano (Camillo Bagazzotti?), anche i loro volti vivono dentro un chiaroscuro che è più morale che naturale. Quello dell'angelo in secondo piano, in particolare, è sguardo dubbioso, tentato, forse tentatore. E così accostati, lui e l'altro, quello dal volto invece pienamente illuminato, sembrano rimandare a tensioni solo apparentemente contrastanti. Come le figure di San Michele e di Lucifero dell'altra opera lauretana. Figure sospese di un unico cuore pulsante. Esercizio frequente, in Lotto, la costellazione di figure minuscole, eppure vive, vivissime, chiamate ad abitare paesaggi e lontananze. Come quelle che vediamo qui, sulle rive delle tre anse visibili del Giordano o immerse nelle sue acque purificanti, con uomo di spalle collocato a distanza intermedia, nel gesto d'indicarle, perché non passino inosservate.
Muoviti nella stanza dell'opera. Clicca qui.
Potrebbero Interessarti