Il Museo Pontificio della Santa Casa custodisce, nelle sue Sale, dieci Arazzi di manifattura fiamminga. Nove di essi sono stati tessuti a Bruxelles da Heinrich Mattens nel 1620-1624 e derivano dai cartoni preparatori che Raffaello Sanzio eseguì, su commissione di Leone X de’ Medici, per la tessitura dei dieci arazzi che dovevano ornare le pareti della Cappella Sistina.Ogni arazzo è siglato sul bordo azzurro dalle lettere B(ruxelles) B(rabante), luogo di produzione, e H(einrich) M(attens) autore dei preziosi manufatti. Le scene rappresentate sono tratte dagli Atti degli Apostoli e dai Vangeli. Nella cornice, le raffigurazioni delle allegorie delle Virtù cardinali (Fortezza, Prudenza, Giustizia, Temperanza,) e delle Virtù teologali (Fede, Speranza, Carità). Le prime sui bordi laterali, le seconde in basso al centro.La serie degli Arazzi fu lasciata in dono alla Santa Casa di Loreto dal nobile genovese Giovanni Battista di Niccolò Pallavicino e consegnata dal fratello del testatore nel 1667. Lo stemma della famiglia Pallavicino è riportato, in alto, su ciascun arazzo.Hanno ornato fin dal 1783 un’ampia sala del Palazzo Apostolico, detta “Salone degli arazzi”. Trafugati dai napoleonici nel 1797, furono riscattati grazie all’intervento di alcuni cittadini di Loreto. Sono: La Conversione di San Paolo Il Sacrificio di ListraLa consegna delle chiavi L’accecamento del mago ElimasLa morte di Anania La Conversione del centurione CornelioLa pesca miracolosa S. Pietro guarisce lo storpioLa predica di S. Paolo agli ateniesi