La scena centrale fa riferimento all’episodio narrato negli Atti degli Apostoli (3, 1-11) in cui Pietro e Giovanni vengono fermati da uno storpio mentre stanno salendo verso il tempio per la preghiera delle tre pomeridiane. L’uomo chiede soltanto l’elemosina, senza neppure alzare lo sguardo, forse per vergogna o per senso di inferiorità (è deforme dalla nascita) , per cui Pietro lo invita innanzitutto a guardare i suoi interlocutori, poi gli parla: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». Quindi lo prende per la mano destra e lo solleva. Di colpo i piedi e le caviglie si rinvigoriscono e, balzato in piedi, cammina; poi entra con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. La folla accorre per lo stupore, avendo conosciuto la grave infermità dell’uomo. Qui è ritratto il momento in cui Pietro lo guarda fisso e traccia su di lui il segno di Croce, mentre Giovanni stende la destra quasi per concorrere al miracolo che sta per compiersi. Lo storpio, che ha il volto ispido e segnato dal male che gli procura disagio ed emarginazione, quasi si illumina nella gioia che precorre l’evento. A sinistra in primo piano un vecchio mendicante è raffigurato con evidenza realistica, per rimarcare ancora i caratteri di quei “poveri ruderi umani”, che vivono ai margini della società, calpestati da tutti, e invece sono amati da Gesù in modo privilegiato, fino al punto di voler Egli stesso nascondersi nei loro panni e nelle loro miserie.